lunedì 13 marzo 2017

FINCHE' TORNERA' ANCORA L'ALBA




Titolo: Finché tornerà ancora l’alba
ISBN: 978-88-9375-150-6
Prezzo: € 6,00
Genere: Narrativa
Collana: Kimera
Anno: 2017
Pagine: 284
Autore: Giuseppe Rossi 
Formato: E-Book
 
SINOSSI 

 Ognuno di noi sogna di essere in un posto particolare, rimpiange un amore perduto o desidera vivere in un mondo migliore. Ma chi è davvero disposto a rischiare tutto per ottenerlo? L’Autore ci racconta un viaggio, forse solo immaginato o forse no… intrapreso dal capitano Kab e dal suo equipaggio verso terre lontane, terre abitate da personaggi che hanno fatto la Storia, terre ricche di sogni e speranze, ma anche sofferenze; la descrizione dei protagonisti, accompagnata da flashback ben curati, ci fa conoscere persone diverse le une dalle altre. 

CONOSCIAMO L'AUTORE: GIUSEPPE ROSSI 

Giuseppe Rossi è nato ad Anzano di Puglia nel 1957 ed esercita la professione di medico ospedaliero a Foggia. È autore di una raccolta di poesie pubblicate dalla casa editrice Silver Press nelle antologie Poeti e Novellieri Contemporanei, Poeti e Novellieri 1990, Poeti e Novellieri 1991, Poeti e Novellieri 1992. Nel 2011 ha pubblicato un libro di poesie dal titolo Arcobaleni sul mondo con la Casa Editrice Kimerik.  



 LIBRI PUBBBLICATI



RECENSIONE

Ci avviammo, risalendo lentamente lungo il porto, aveva sempre saputo che, per cavalcare la cresta dell’onda, bisogna prima trovarsi nel luogo dove l’onda comincia a incresparsi. E adesso si trovava in quel luogo, ne era sicuro. Insieme con le forze, sentì rinascere in sé l’eccitazione di un tempo, l’antico spirito ribelle. 


Un vento fresco gli accarezzava il viso, e una miriade di stelle disseminava nel cielo una polvere d’oro.


Di  notte, la sua mente spaziava di più. Ogni tanto ha uno di quegli squarci di luce che fanno pensare, per un istante, di essere sul punto di scoprire il segreto delle cose. Poi la finestra si richiude. Tutto finisce.


Di tutti i misteri della vita umana, uno almeno ne ha penetrato: il grande tormento della nostra esistenza viene dal fatto che siamo eternamente soli, e tutti i nostri sforzi, le nostre azioni tendono a sfuggire a questa solitudine.


Da quando ha sentito la solitudine del suo essere, gli pare di sprofondare, ogni giorno di più, in un sotterraneo buio, di cui non trova i limiti, di cui non conosce la fine, e che forse non ha via d’uscita. Lo percorre insieme alla ciurma che, fa  lo stesso. Questo sotterraneo è la vita. A volte sente rumori, voci grida…s’avvicina a tentoni se non trova mai un’altra mano in questa notte che lo circonda.


Com’è misterioso il pensiero ignoto d’un altro essere, il pensiero nascosto e libero, che non possiamo né conoscere, né guidare, né dominare, né vincere. Nel profondo, proprio nel profondo della sua anima conserva quel luogo segreto dell’Io dove nessuno penetra mai. Nessuno può scoprirlo, né entrarvi, perché nessuno gli assomiglia, perché nessuno comprende nessuno. Quando si entra nell’Amore, sembra di spaziare in un mondo più vasto. Si sente  invadere dalla felicità. Questa sensazione d’immensa felicità ci viene unicamente dal pensiero di non essere più soli. L’isolamento, l’abbandono dell’essere umano sembra cessare.


Perché tutto  ciò che chiamiamo sensibilità, anima, passione, dosare le luci e le ombre, la dolcezza e la debolezza, riuscire altrettanto bene nei punti pacati e in quelli agitati, essere variati nei dettagli, armoniosi e coerenti nell’insieme, e crearsi un sistema che arrivi a salvare con una mente lucida, una lunga esperienza.


Così grande, pesante, vulnerabile…. E preziosa. L’Albatros procedeva cautamente fra le onde spumeggianti e gli improvvisi spazi d’aria limpida. Là, i miraggi e le illusioni, li fecero impazzire con le loro beffe, trasformando le colonie di gabbiani in gruppi di uomini gesticolanti, collocandoli sulla rotta dell’Albatros che sparivano al suo avvicinarsi. Sembrava l’illustrazione di un libro di favole, una nave scintillante al sole. Per ogni uomo sulla plancia dell’Albatros, una nave era un essere vivente che poteva ispirare amore e ammirazione, era come una bella donna. Per il protagonista il vincolo era più forte. Quella nave era figlia della sua ispirazione. E adesso, il suo destino dipendeva da lei.


La sua esultanza fu oscurata da un’ombra di rimorso. Con delicatezza e pudore, e tramite esempi concreti tratti dalla sua esperienza, il romanzo invita tutti coloro che si sentono vinti dalla disperazione a non abbandonarsi a un presente e a un futuro di solitudine. Li convince a ritrovare se stessi, a far pace con il passato a recuperare la Speranza, a credere che esiste una dimensione nella quale continuano a vivere le nostre generosità inattese e delusioni sferzanti e, tra peripezie e colpi di scena, scopriranno passo dopo passo il senso della loro avventura. Fino a quando, a sparigliare le carte, s’incontrerà l'amore. L’autore Giuseppe Rossi, racconta un viaggio e un punto d'arrivo che, come sempre accade, è solo e sempre un nuovo inizio e dove la sfida più grande in ogni viaggio è scoprire e accettare se stessi.


L’Albatros sarà la protagonista insieme al suo equipaggio: prima di giungere al finale a sorpresa, tutti lotteranno con abilità e, seppure tra mille peripezie, sapranno stringere rapporti di amicizia.

Ricordi dolorosi ed esperienze di vita piacevole si mescolano in questi racconti delicati di Giuseppe Rossi, che costruisce tutto un mondo di sensazioni e pensieri profondamente umani. Le riflessioni sui misteri della vita si intrecciano alle descrizioni di eventi realmente accaduti, filtrati sempre dalla personalità attenta e sensibile del protagonista.


“Finchè tornerà ancora l’alba”, il romanzo di Giuseppe Rossi, ci porta in giro per il mondo seguendo le avventure e gli amori dei suoi personaggi. Ancora una volta una storia trasversale, ottimo il registro linguistico dove l’analisi dei personaggi risulta precisa e profonda, dove la connotazione storica e sociale è così pertinente da far perdere al lettore il confine tra la realtà e la fantasia.


Con la sua scrittura limpida ed essenziale l'autore ci racconta l'emozione della navigazione e i rituali del mare, trasmettendoci la sua profonda fascinazione per il continente marino e per la sua cultura. Nel romanzo “Finchè tornerà ancora l’alba” l’autore Giuseppe Rossi, ricorda poi i giorni trascorsi in mare, riflettendoli sull'arte e il mestiere di scrivere. Il risultato è un autoritratto di straordinaria importanza per capire la personalità e l'arte di un grande scrittore del nostro tempo.



CITAZIONI DEL LIBRO



Morgan si sentiva prigioniero di quel porto, come una nave legata agli ormeggi. Aspettava di prendere il largo nel mare aperto di una vita nuova. La sua esistenza non poteva esaurirsi su quel lungomare. La sua presenza doveva essere qualcosa di più.


Gli comunicavano serenità con i loro voli, suggerendogli di guardare le cose da un punto più in alto. Per non soffrire.


Cercherei un mondo miglior, dove ognuno potrebbe narrare la propria storia. Felice come un gabbiano.

Se avessi le ali, le offrirei per riparare un errore di tanti anni fa.


Potessi tornare indietro e riparare a quell’errore sarei un uomo felice.


Esiste un’isola su cui si trova una macchina del tempo. Una macchina per tornare indietro nel tempo o andare nel futuro?


Sentivo che nulla sarebbe stato più come prima da quella sera. 


Vivo in attesa di un sogno. Trascorro le giornate con gli amici, un libro e qualche hobby. La notte guardo le stelle chiedendomi se è nata già la mia anima gemella, se la incontrerò mai. Se chiudo gli occhi e provo a immaginarmela, però, sento che esiste. Non so descriverne il volto ma gli occhi mi frugano l’anima e il sorriso illumina le mie notti. Era l’unica cosa vera della mia vita. Ma, io non l’avevo capito e sono partito con gli amici verso avventure che potevo risparmiarmi. L’ho abbandonata, fatta soffrire. Mi odierà per questo.  Prima di morire, vorrei poterle chiedere perdono. Non posso andarmene con questo tormento che mi accompagnerebbe per l’eternità.


Si direbbe un’isola perduta. Ti assicuro che un giorno la ritroverò e non sarà più tale.


Certo, sarebbe fantastico salire su una macchina del tempo, sapere come sono andate le cose nel passato o cosa accadrà nel futuro, spostarsi in ogni epoca a piacimento, conoscere i protagonisti della storia, essere presenti prima che accadano.


E’ come se il mondo si fosse rigenerato durante la notte e ci offrisse un’altra opportunità. 


L’isola è spesso un luogo dell’anima, più che un punto geografico. 


L’istinto è innato in ogni essere vivente, però ci fu una situazione che sembrava non avessero più voglia di vivere. Un po’ come un uomo che rinuncia a combattere e annega nel fondo del bicchiere con le sue disillusioni, giorno per giorno.


Le ore volarono via, una dopo l’altra, come le onde del mare che accarezzavano l’Albatros prima di proseguire la loro corsa verso le spiagge del mondo. 


Perché avevo già sognato gli strani segni sulla tua pipa e volevo capire perché tornassero nei miei sogni, come mai li conoscessi anche tu, cosa significassero. 


E’ un mondo perduto che sopravvive solo nei miei ricordi ormai. Ma mi dà ancora tanta forza è serenità.


Nella mia fantasia di bambino quelle ferite erano la mappa di un tesoro dai pirati che un giorno avrei trovato per far riposare i miei genitori dopo tanti sacrifici. 


Intorno all’Albatros solo distese di acqua fin dove l’occhio poteva spingersi. E poi il cielo, con il suo azzurro terso e poche nubi in movimento a corteggiare il sole. Le vele, gonfiate dal vento, spingevano l’Albatros su un’ondulata superficie, a tratti azzurra, a tratti verde e con sfumature intermedie. Come emozioni, scorrevano verso l’orizzonte. 


Gli tornarono in mente i ricordi dell’infanzia, il sogno che si ripeteva ogni notte.


Il cerchio è un percorso di illuminazione, di crescita interiore, di maturazione.


Se volessi andare sull’isola della città d’oro la cercherei tra cielo e mare alla linea orizzontale, impiegando il tempo dovuto. 


Era come se ogni parte di me cercasse di ricongiungersi all’universo in un volo di luce.


In molti cominciavano a cedere le resistenze antiche di una vita vissuta all’ombra delle vecchie regole del mondo. Erano lì in cerca di una speranza. Dopo secoli di odio, parole di pace e di perdono.


Morgan rimase ad osservare la collina, le ombre sull’erba e sul terreno. Il vento le avrebbe cancellate a poco a poco. Ma il loro ricordo sarebbe rimasto in lui per sempre. Si sentiva una nota nell’armonia cosmica, un atomo nell’universo. Per la prima volta nella sua vita provava un sentimento antico e insolito a cui non era mai abituato. La felicità. 


Siamo un piccolo equipaggio sulla rotto di un sogno. Stanchi del nostro tempo, siamo partiti in cerca di un mondo nuovo. 


Noi invece rimaniamo nello stesso posto, in balia del dubbio e con l’amarezza nel cuore senza sapere dove ci porterà il domani.


Il mondo è cambiato è molte cose sopravvivono solo nei ricordi di chi le ha vissute, ormai. Poi, come foglie al vento, il tempo le porterà via e nessuno ne parlerà mai più. Uomini, storie, emozioni, amori, finiranno tutti nell’oblio del tempo.

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